HACKER PENTITI CONTRO I REALISTI TERMINALI
Antologia a cura di
Igor Costanzo
DI UN MALESSERE EPOCALE
E DELLA POESIA COME DIAGNOSI
L’episodio cui si riferiscono gli undici testi qui riuniti da Igor Costanzo è già stato raccontato da Guido Oldani su «Avvenire», lo scorso 14 febbraio. Lo richiamo brevemente a beneficio dei lettori. Il 4 gennaio di quest’anno, com’è noto, Franco Loi ci ha lasciati. Era, col suo meneghino un po’ contaminato, l’erede di Carlo Porta e di Delio Tessa, e certamente uno dei grandi poeti dialettali del quarto Novecento. I realisti terminali lo hanno voluto ricordare, nel trigesimo della morte, con un incontro serale, naturalmente in streaming, dati i tempi calamitosi. La piattaforma Google Meet su cui si sono dati appuntamento è nota per la sua vulnerabilità, né essi si erano minimamente preoccupati di porre dei filtri alla partecipazione attiva all’evento. Cosa volete? Bisognerebbe sempre essere nati due volte per prevedere tutto. Chi poteva immaginare, del resto, che la commemorazione di un poeta potesse prestarsi a un tumultuoso raid audiovisivo? È stato un attacco in grande stile, concertato e a suo modo spettacolare, un’invasione di campo, fatta di urla belluine, bestemmie e sproloqui, atti osceni e agghiaccianti simbologie politiche, che per più di mezzora ci ha tenuti in scacco, turbando fortemente il clima dell’incontro e la scaletta degli interventi programmati. Vi lascio immaginare, all’inizio, la sorpresa, quindi lo sconcerto. Ma i nostri assalitori non l’hanno avuta vinta, tant’è che, quando hanno ben deciso di porre fine alla loro sarabanda, ci hanno riconosciuto l’onore delle armi, chattando persino parole di apprezzamento; ammansiti come il lupo di Gubbio, di cui si narra nel celebre “fioretto” di san Francesco.
Non credo si possa archiviare l’accaduto come una semplice goliardata e non vale nemmeno il precedente delle serate futuriste di primo Novecento, altrettanto provocatorie e scandalose, anche perché l’intrusione mediatica che abbiamo subìto aveva un carattere sinistramente aggressivo e intimidatorio, di stile semmai squadrista. Viene da pensare, piuttosto, alla letteratura “cannibale” che ci ha traghettati verso il terzo millennio e alla sua rappresentazione senza veli del disagio generazionale che stava montando. Perché di questo, alla fine, si tratta: di una risposta violenta e parossistica al non senso della vita, di un espediente paradossale per riempire un vuoto di interessi e di valori, di un rifiuto indiscriminato di tutto e di tutti, che potrebbe avere anche molte ottime ragioni se non rimanesse totalmente sterile, un puro sfogo, incapace di farsi davvero critica sociale e polemica costruttiva. Non ingannino i simboli di cui si ammanta: a guidare certe manifestazioni non c’è nessuna prospettiva ideologica; sono solo espressioni sintomatiche di un malessere epocale. Il fenomeno, tuttavia, non è da sottovalutare, perché i processi di massificazione, cancellando negli individui il sentimento di essere qualcuno e di contare qualcosa, producono per reazione comportamenti imperativi, per non dire terroristici, che appagano il bisogno negato di protagonismo.
Ai tanti sbandati di questi anni Duemila, che non sanno interpretare la causa del loro forte, esasperato, malcontento, il Realismo Terminale, che invece una visione ce l’ha, si fa incontro forte della sua vocazione civile, incanalando la loro scomposta rivolta in un orizzonte di coscienza storica. Non per nulla, come si potrà facilmente constatare, le poesie che seguono non si limitano a raccontare lo shock dei partecipanti, ma si collocano su un piano superiore di comprensione, di diagnosi e di giudizio epocale.
Giuseppe Langella
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Guido Oldani
Guido Oldani è il fondatore del Realismo Terminale; nasce nel 1947 a Melegnano (Milano) dove vive. Ha pubblicato sulle principali riviste letterarie del secondo Novecento; è presente in diverse antologie. Per Mursia dirige la Collana di poesia Argani. Collabora al quotidiano “Avvenire” e al quotidiano online “Affaritaliani.it“. Tra le sue pubblicazioni Sapone (“Kamen” 2001), La betoniera (Lietocolle 2005), Il cielo di lardo (Mursia 2008), Il realismo terminale (Mursia 2010), Luci di posizione (Mursia 2017), E hanno visto il sesso di Dio (Mimesis 2019), Dopo l’Occidente. Lettera al Realismo Terminale (Mursia 2021). Nel 2019 gli viene assegnato il premio alla carriera all’International Festival of Poetry & Liquor di Luzhou, nella Repubblica Popolare Cinese. L'ultimo capitolo del manuale di letteratura Amor mi mosse (Pearson 2019), a cura di Giuseppe Langella, è dedicato al Realismo Terminale.
Loi e gli hacker
a rimini eravamo, caro franco
con la gente della nettezza urbana,
tra gli altri, di venezia e da milano.
e si stava sul molo noi due insieme,
eri un chiodo, io un fiasco già stappato
e lanciavi il vagone del dialetto
nostro aspro come un aeroplano,
ora gli hacker ci sputano sul muso
nel computer, ma gli si dà una mano.
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Elisa Barchetta
Nasce a Vizzolo Predabissi nel 1980. Dopo cinque anni vissuti a Melegnano si trasferisce a Riozzo, frazione di Cerro al Lambro, dove vive anche oggi.
È giornalista pubblicista e redattore di casa editrice, con una laurea in Relazioni Pubbliche. Tra le sue passioni, oltre alla scrittura di poesie e racconti (ma non solo), ci sono la lettura, la musica, l’arte e la creazione di gioielli cuciti a mano.
Fa parte del direttivo dell’associazione di promozione sociale Il Vuoto Pieno, collaborando alle diverse iniziative culturali realizzate dalla stessa e in particolare al progetto Autori Emergenti.
Hacker terminali
Come un tetto che crolla sulla testa
così è l'attacco ai realisti terminali,
tutto di vietato in video posto,
sono hacker feroci e non banali.
Nessuno ha da essere zittito
altrimenti si grida alla censura,
vomitano il proprio risentimento
ma talvolta è soltanto per paura.
La paura di ciò che non sappiamo
oppure di sentirsi un po' mediocri,
o il bisogno di avere un proprio spazio
o perché non si passi per idioti.
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Marco Bruni
Nasce a Massa Marittima il 09 03 1964, dove vive con la sua famiglia, ha studiato musica a Firenze, ha pubblicato 5 volumi fra poesia e narrativa e suonato in sedi istituzionali per le arti visive. Ha ricevuto il premio artista dell'anno 2020 e la palma d'oro a Cannes.
Ha esposto a Budapest, Firenze. Come poeta ha ricevuto moltissimi premi in Italia e all’estero fra i quali il premio Giovanni Paolo II°, il premio alla carriera consegnato dalla poetessa Tina Piccolo, il premio Ambasciatore del sorriso a Napoli. È stato riconosciuto alfiere dell’arte e della poesia presso l’Accademia dei Bronzi di Catanzaro. Per le sue attività ha ricevuto la Laurea Honoris causa in Arte Musica Spettacolo. Ora è poeta del Realismo Terminale creato da Guido Oldani.
04 02 2021
Autori di cyberbullismo s'affacciano
smanettano ferrosi automi da tastiera
hanno un nome un volto che appare
nel ruggito di belva sanguinaria
violenza pura in diretta streaming
le parole sono bombe al napalm
nel campo della morte intellettiva
nel nome della fuffa universale
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Igor Costanzo
Poeta, insegnante e personaggio televisivo. Si è laureato a Verona in Lettere e Filologia moderna. Attualmente insegna a Brescia. Dedica tutta la sua vita alla poesia, collaborando, tra gli altri, con Jack Hirschman, Lawrence Ferlinghetti, Alda Merini. È autore di cinque libri tradotti e pubblicati in arabo, ebraico, spagnolo, polacco, inglese, norvegese, sloveno, francese e in cinese dal poeta Gao Xing. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti ed è invitato ad eventi letterari in tutto il mondo. Dal 2018 fa parte del movimento letterario Realismo Terminale. Ha tradotto per le edizioni di Mursia “Il fuoco e il nero” del poeta cinese Jidi Majia.
Pigiami
il non sense di uno che spara dalla finestra
e poi si spara alla testa, questo gradisce
un’anima da deep web, dicono di essere
hacker e irrompono nei google meet,
alla domanda sul cosa volete dire
rispondono con il caos di mannari
allo sbando, ma sono piuttosto dei pigiami
e al manganello, all’olio di ricino
preferiscono l’odio da social, vien quasi
tenerezza ma come un virus digitale
infliggono alla civiltà un colpo mortale
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Tania Di Malta
Si approccia nuovamente alla poesia nel 2007, dopo una lunga pausa, sviluppando negli anni successivi i suoi due primi libri: Aquiloni sul mare nella notte e Addio ai girasoli -CTL. Si avvicina poi al Realismo Terminale nel 2017, sottolineando un cambio di stile netto ed entrando come membro attivo del movimento, di cui è portavoce, accostandosi a Guido Oldani e Giuseppe Langella, con cui collabora in varie pubblicazioni ed antologie. Alcune delle sue pubblicazioni sono: Almanacco di Puntoacapo – Il Realismo Terminale al bivio - 2018 Oblio - Osservatorio Bibliografico Letteratura Italiana Otto-novecentesca. Gli assemblage di Pino Canta- 2020 Fuori Asse- Poesie varie 2020. Segue inoltre una rubrica dedicata al Realismo Terminale su Oceano News e collabora con la rivista Kenavò. Incaricata dall’Opi di Rimini, ha curato un progetto, basato sul Realismo Terminale, per il Bicentenario di Florence Nightingale. Ha inoltre ideato e curato le antologie Christmas Blues e il Realismo Terminale e Carnevale dei piedi, Maschere e Mascherine.
La kryptonite
I simboli che arnesi complicati
la svastica meglio non confonderla
la rete, la girandola dei sogni
esche, trappole, fruste sadomaso.
Jeff Bezos Bill Gates, nostri alter ego
stipati nel web, internet siamo noi,
i pensieri storti, barbie superman
la Kryptonite e tanto qualunquismo.
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Izabella Teresa Kostka
Nata in Polonia, risiede in Italia, è laureata in pianoforte. È traduttrice, poetessa, giornalista freelance, organizzatrice di eventi. Ha ottenuto numerosi premi tra cui il Premio Casinò di Sanremo per la silloge RT “Pillole” e il 1° posto negli USA per la migliore pubblicazione poetica internazionale sul portale SpillwordsPress. Ha pubblicato dieci raccolte di poesie, i suoi testi compaiono su molte antologie e riviste. Fa parte del Realismo Terminale, dal 2019 Ambasciatrice Ufficiale del RT per la Polonia.
Un cortocircuito
Lo schermo è un campo di scherma
con svastiche contro poesie,
la ribellione - un carro armato
con uno stendardo nemico.
Al tempo del virus
è facile infettarsi di rabbia
e versare sul tempio di Apollo
una tanica di infiammabili bestemmie.
La tensione esplode
durante un cortocircuito in streaming.
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Annachiara Marangoni
Veronese, lavora e vive a Trento. Di formazione dapprima scientifico sanitaria e poi umanistica, fa parte del movimento poetico Realismo Terminale fondato dal maestro Guido Oldani. Già autrice nel 2013 del volume Nerooro e nel 2019 de Il corpo folle, - collana i Gigli, editi da Montedit, e altre pubblicazioni con editori vari.
Assalto web
Come locomotiva dentro casa
sono quegli aggressori nel computer
e poco si capisce della cosa,
nello scontro verbale senza resa.
La guerra e il carnevale sono uguali
al tempo in cui il lavoro non esiste
e in attesa di fare tutti i conti,
perché qualcuno certo avrà la colpa
e lo sghignazzo è peggio d’esser triste.
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Francesco Sainato
Nato a Brescia nel 1986. Dopo avere prestato servizio presso l’Università Cattolica di Brescia, si è laureato nella stessa in Lingue, letterature e culture straniere nel 2016. Attualmente insegna a Brescia. La sua passione per la letteratura e la poesia lo ha portato nel 2016 alla pubblicazione di “Cambio verso (intima mente)”.
gli unni e gli altri
ecco i barbari del nuovo millennio
come matite appuntite scagliate
dall’arco d’una povera ignoranza:
invadono la rete ma non sanno
che li attendono uomini di versi
temprati ad ogni tipo di insolenza
temperando quel rancore grottesco
fino a farne un carro carnevalesco.
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Camilla Sommadossi
Camilla Sommadossi nasce in Trentino nel 1999 ed è una giovane con disturbo dello spettro autistico. Coltiva la sua passione per la scrittura e la poesia. Con le Edizioni Del Faro, nel 2016 pubblica il volume di poesia “Il sogno”.
Attualmente si sta dedicando al Laboratorio di poesia con il maestro Guido Oldani, fondatore del Realismo Terminale.
Il vostro volto è il computer
insulti sono i portavoce
della vostra incompresa sofferenza
il mondo è un informatico
che teme il plenilunio
la luna è il riflettore
di uno spettacolo poco lusinghiero
rabbia è la platea del mannaro
ma vi basta un orecchio come cesto
e diventate cappuccetto rosso.
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Stefano Torre
Nato a Piacenza nel 1965 ed anagraficamente vivo, seppur morto innumerevoli volte.
Poeta Realista Terminale, Astrofilo, Ex candidato Sindaco surreale, Soggetto clinicamente Distonico, Blogger, Influencer, giocatore di Subbuteo e Uomo Bionico.
Ha pubblicato le raccolte: Marinai e Poeti Sono Tutti Morti (1994) e Il Cristallino di Piombo (2020). Nel ’17 si è candidato Sindaco di Piacenza, con un programma elettorale basato sulla presa in giro della politica. Tra le sue stravaganti promesse, citiamo, fra tutte, quella del vulcano, ma anche il vinodotto per portare il vino nelle case, l’abolizione della morte per rendere obsoleto l’ospedale e la dichiarazione di guerra alla vicina Parma, colpevole di aver rubato il formaggio piacentino ed avergli cambiato nome in parmigiano. A Torre è dedicato il romanzo di Marcello Pollastri, Torresindaco, con prefazione di Andrea Scanzi. Torre ha una malattia degenerativa curata con un impianto cibernetico nel suo cervello che gli consente di muoversi decorosamente.
ZOOMMANNARI
Il virulento ingresso zoommannaro
è omologazione di pecore
che pensano a se stesse come a lupi
in un branco senza più un pastore
Ed Il vincastro perso è una spranga
da rompere sui denti dei poeti
e farsi battaglione di plastica
ringhiando e sbuffando di politica
come una locomotiva a vapore
Dentro al branco l'agnello si fa lupo
e pur conserva ancora un cuore mite
che alla fine dell'orda di squallore
lascia intatto ancora il suo stupore
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L’AGGRESSIONE
sono ragazzi fatti di computer
con nomi e facce che non ho mai visto
ci azzannano ma non capisco questo.
ci hanno aggrediti in streaming quei mannari
teatri di bestemmie ed insolenze
con le falci e svastiche e martelli
e commettono forse dei reati
da spingere al lavoro i tribunali,
ma temo siano dei disoccupati.
Guido Oldani-inedito