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Delleani V.: Non vogliamo encomi

: In listino

: Storia e Testimonianze

: Ugo Mursia Editore

Prezzo di listino €15,50 €15,50

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«Non vogliamo encomi»
Cronaca del XXX battaglione Guastatori nella campagna di Russia 1942-1943
Vincio Delleani

Pagine: 208
Codice: 13911
EAN 9788842521150
Collana: Testimonianze fra cronaca e storia - 1939-1945: Seconda guerra mondiale
Con inserto fotografico


Il libro è la cronaca viva, spontanea, soprattutto umana, degli episodi vissuti dai protagonisti di un glorioso battaglione che si è quasi interamente sacrificato durante la campagna di Russia.

Gli episodi, autentici, inediti, sono narrati senza alcuna esaltazione o retorica e con un tono inizialmente quasi divertito che, con il delinearsi e l'inarrestabile progredire della tragica ritirata, si tramuta presto in dolorosa emozione e diventa a mano a mano sempre più drammatico. Essi testimoniano l'odissea di 500 uomini, particolarmente temprati nel fisico e nel morale, che avevano liberamente scelto di arruolarsi in un reparto di arditi.

Dopo alcuni riusciti colpi di mano oltre le linee nemiche, condotti insieme alle truppe alpine, benché costretti all'inizio della ritirata ad abbandonare le loro armi da guastatori, non si persero d'animo e si improvvisarono cacciatori di carri.
Metà del battaglione si sacrificò il 16 gennaio 1943 a Rossoch, per consentire lo sganciamento del Comando del Corpo d'Armata alpino.
I superstiti si ricostituirono immediatamente su una compagnia e, in un'assurda lotta impari che li opponeva con i loro fucili 91 ai carri armati T 34 da 26 tonnellate, combatterono a Opitz per contrastare un improvviso attacco di mezzi corazzati russi. Subirono altre gravi perdite ma, due giorni dopo, i guastatori che si erano salvati si riformarono su due plotoni che vennero pressoché distrutti nella successiva battaglia di Sceljakino. Ricostituitosi su due squadre, gli ultimi guastatori combatterono ancora, ogni giorno, al seguito degli eroici battaglioni della Tridentina, fino alla battaglia finale del 26 gennaio, a Nikolajewka, che segnò l'uscita dall'accerchiamento russo.

Terminata la guerra i pochi superstiti si inserirono, pur con fatica ma senza un lamento, nella vita civile.
Ancora oggi essi sono convinti di aver compiuto semplicemente il loro dovere.


L'autore

Vincio Delleani è nato a Parigi nel 1918 da genitori italiani. Ha compiuto i suoi primi studi in Francia e si è trasferito a Roma all'età di quindici anni. Nel 1942 è stato chiamato alle armi e si è arruolato, volontario, in un reparto tra i più impegnati in Russia. Ha partecipato a quasi tutti i combattimenti della ritirata degli alpini ed è decorato al V.M. sul campo.
Al termine della sua lunga carriera di ingegnere e dirigente, ha potuto riordinare i numerosi appunti e documenti, raccolti subito dopo il ritorno in Patria, dai quali nascono queste «Cronache».