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Lami L.: La cacciata dei mussulmani dall'Europa (1683-1718)

: In listino

: Storie particolari

: Ugo Mursia Editore

Prezzo di listino €18,00 €18,00

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La cacciata dei musulmani dall'Europa
Il principe Eugenio, il Papato e l'ultima crociata (1638-1718)
Lucio Lami

 

Pagine: 232
Codice: 13026
EAN 978-88-425-3946-9
Collana: Storia, Biografie, Diari - Storie generali e particolari


 

«Era il 1683. Per molti, il turco diventava nemico perenne poiché era necessario opprimere o essere oppressi, uccidere o essere uccisi.»

 

L’ingresso della Turchia in Europa, di cui tanto si parla oggi, la tragica attualità delle guerre di religione che oppongono l’Occidente ai Paesi islamici: sono argomenti complessi, sui quali spesso regna una diffusa ignoranza dei grandi antefatti del passato. Sulla scorta di documenti, soprattutto vaticani e turchi, questo libro ricostruisce «l’ultima crociata», raccontando di quando i giannizzeri di Maometto IV assediavano Vienna, sognando di «ritornare fino all’amata Spagna», mentre papa Innocenzo XI svenava la Chiesa per pagare gli eserciti cristiani e la Francia del Re Sole e dei pensatori illuministi forniva denari ai sultani di Istanbul perché attaccassero alle spalle il traballante Sacro Romano Impero. Racconta del genio militare di Eugenio di Savoia, che ricacciava i turchi fino alle porte di Costantinopoli con vittorie clamorose come quelle di Petervaradino, Zenta e Belgrado, mentre a Vienna si banchettava ignorando il declino dell’Europa. E di quando frate D’Aviano suggeriva all’imperatore Leopoldo come schierare le truppe sul Danubio e distribuiva l’Eucaristia a quarantamila soldati, prima delle battaglie che Eugenio combatteva indossando una corazza con incisa l’immagine della Vergine, Regina delle Vittorie. In un’atmosfera fortemente rievocativa, con uno stile narrativo e avvincente, questo libro di storia getta nuova luce sul dibattito politico di oggi.


L'autore

Lucio Lami, di famiglia toscana, è nato in Lombardia nel 1936. Esordisce nel giornalismo nel 1960 e lavora con i grandi editori dell’epoca, da Rizzoli a Mondadori, da Rusconi a Mazzocchi. Nel 1974 entra nella redazione de «Il Giornale» di Indro Montanelli e per oltre vent’anni viaggia in tutto il mondo, come inviato speciale e corrispondente di guerra. Come giornalista ha ottenuto il Premio Max David (1980) e il Premio Hemingway (1986); come scrittore-saggista ha vinto il Premio Estense (1981) e il Premio Sacharov (1986), con il volume Il grido delle formiche (1980) sul dissenso sovietico. Ha pubblicato una ventina di libri di storia, saggistica e narrativa tradotti in varie lingue. Tra i saggi: Morire per Kabul (1982), Dai confini dell’Impero (1984), Giorni di guerra (1987), Cuba libre era solo un cocktail (1995), La scuola del plagio (1997), Giornalismo all’italiana (1997), Visti e raccontati (2003); tra i libri di storia: La Signora di Verrua (1985), Garibaldi e Anita corsari (1991), Il re di maggio (2002); tra quelli di narrativa: La donna dell’orso (1996) e Il paradiso violato (2001). Con Mursia ha pubblicato Isbuscenskij, l’ultima carica (1997). È stato docente di giornalismo all’Università Cattolica di Milano ed è presidente onorario del Pen Club Italiano.


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