Nenni P.: La battaglia socialista contro il fascismo: 1922-1944
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La battaglia socialista contro il fascismo
1922-1944
Pietro Nenni
Pagine: 656
Codice: 13044
EAN 9788842535270
Collana: Testimonianze fra cronaca e storia - 1919-1939: vent'anni di pace instabile
Al dibattito storiografico della sinistra italiana sul tema fascismo-antifascismo si può dire che finora sia mancato un termine di confronto alla prevalente testimonianza comunista.
Su tale base sono stati definiti la presenza e il ruolo dei partiti politici nella lotta al regime fascista, senza però che sia risultato chiaro come, in opposizione alla concezione strategica del proletariato protagonista in tale lotta, si sia affermata invece nel corso del ventennio la strategia di unità antifascista sorta dopo la disfatta dell'Aventino.
Ad alcune testimonianze socialiste e democratiche si aggiunge questo libro di Pietro Nenni che, oltre a costituire una ulteriore valida testimonianza, ci dà soprattutto un quadro d'insieme sul confronto fra la concezione di egemonia leninista-gramsciana della lotta e la concezione di una «politica delle alleanze» fondata sui rapporti tra socialismo e democrazia e tra proletariato e ceti medi intellettuali.
Questa scelta antologica di scritti di Nenni, seguendo gli avvenimenti politici nella loro successione cronologica, sta ad attestare l'individuazione di tale linea politica già all'indomani della «marcia su Roma», proposta da Nenni durante l'Aventino e precisata ampiamente, assieme a Carlo Rosselli, nel momento de «Il Quarto Stato».
Si sviluppava così quella strategia socialista-repubblicana che dopo le leggi eccezionali fasciste costituiva la direttrice sia nella lotta clandestina fra i gruppi socialisti e democratici, sia nell'emigrazione di Parigi nell'ambito della Concentrazione di Azione Antifascista, e anche nell'alleanza con Giustizia e Libertà. Doveva infinte scontrarsi con la teoria del «socialfascismo» praticata dai comunisti per affermare nella «battaglia» antifascista la prospettiva di una costruzione pluralistica della società in uno Stato democratico e socialista.
Con questa impostazione della lotta il movimento socialista italiano si inseriva nell'area europea dell'opposizione al nazi-fascismo. E anche quando la formula dell'alleanza di unità antifascista cedeva di fronte agli avvenimenti in Europa per far posto all'altra strategia di lotta, cioè all'unità classista contro il fascismo, l'istanza di democrazia e socialismo resisteva ancora nel patto di unità d'azione fra il PSI e il PCd'I. Ma, come nell'alleanza con GL, per il PSI i rapporti con i comunisti non dovevano risultare tanto facili.
L'intesa dava buoni frutti di fronte alla guerra d'Etiopia e di Spagna, resistendo fino alla nostra guerra di Liberazione e anche dopo. Nonostante gli eventi, come il trattato russo-tedesco del 1939 e certe «svolte» successive del PCd'I, che hanno messo a dura prova il patto d'unità classista, Nenni ha sempre sostenuto tale necessità unitaria soprattutto per difendere l'obiettivo finale sulla repubblica democratica presidiata dai lavoratori, come rottura di un compromesso con il passato regime monarchico-fascista e quindi come forza etico-politica del rinnovamento nazionale.