Roatta M.: Diario. 6 Sett. - 31 Dic. 1943
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Mario Roatta
DIARIO
6 settembre - 31 dicembre 1943
A cura di Francesco Fochetti
«Un governo fascista, costituito non si sa dove e che parla in nome di Mussolini, incita i militari italiani ad affiancare le truppe germaniche. Sarebbe certo doloroso se reparti italiani venissero a trovarsi dalle due parti della barricata!»
12 settembre 1943, Mario Roatta
Il diario del 1943 di Mario Roatta, capo di Stato Maggiore dell’Esercito e membro del Consiglio della Corona, è un documento storico di grandissima importanza. In queste pagine, scritte nell’immediatezza degli avvenimenti, emergono con evidenza il caos dei comandi delle Forze Armate, le incertezze del re pronto a smentire il governo sull’Armistizio, la mancanza di informazioni che i vertici militari e politici avevano su quello che stava avvenendo a Roma o nei Balcani dove si consumava, tra le altre, la tragedia di Cefalonia. E ancora: le trattative con Eisenhower per il cosiddetto «Armistizio lungo», i complicati rapporti con i nuovi alleati, i dettagli privati e quotidiani del governo provvisorio a Brindisi. Roatta assiste alla caduta di un mondo dalle cui rovine verrà travolto: il governo jugoslavo lo accusa di crimini di guerra. Il maresciallo Tito vuole la sua testa, gli alleati premono e Badoglio la servirà loro su un piatto d’argento.
Mario Roatta (1887-1968) è stato un generale italiano. La sua carriera inizia da capitano sui campi della Grande Guerra, poi ai vertici del Sim, capo missione nella Guerra civile spagnola, generale d’armata in Jugoslavia, membro del Consiglio della Corona e capo di Stato Maggiore dell’Esercito, incarico che ricopre fino al novembre del 1943. Accusato di crimini di guerra, di resa colposa e della mancata difesa di Roma, nel dopoguerra si sottrae ai tribunali e si dà alla latitanza. Nel 1951 viene prosciolto. Rientrerà in Italia solo nel 1967.
Pagine 270 (testo: 254 + inserto: 1/16)
Euro 21,00
Codice 14591K
EAN 9788842558705