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Petrarca F. (Ariani M.)
Triumphi
Nei Triumphi Petrarca ha combinato, con una straordinaria operazione di avanguardia letteraria, il primo umanesimo filologico, di cui è stato, con il Boccaccio, antesignano, e il genere del poema allegorico-didascalico. Il difficile esperimento è rimasto incompiuto, ma la visione, in forma di sogno filosofico, di Laura che vince la Morte e il Tempo, di eroici fantasmi trionfanti sulla caducità, rimane agli atti come uno dei testi più inventivi del Trecento. Per la loro immensa fortuna (soprattutto figurativa), per la novità dell'ordito strutturale, che non ha precedenti nella letteratura classica e medievale, i Triumphi possono stare legittimamente accanto alla Commedia, al Canzoniere, al Decamerone che, nel Trecento, hanno innovato radicalmente la tradizione latina e volgare. L'ampio commento di Marco Ariani è una ricognizione primaria del complesso apparato linguistico, retorico, erudito, filosofico e simbolico dell'opera.
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