Fichte J.G.: La missione del dotto ( Alfieri V.E.)
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La missione del dotto
Johann G. Fichte
A cura di Vittorio Enzo Alfieri
Pagine: 176
Codice: 21570
EAN: 9788842547921
Collana: GUM - Classici del pensiero
Queste cinque lezioni di educazione morale, che Fichte tenne a Jena nel 1794, sono il suo capolavoro.
L’Io trascendentale di Kant diveniva l’Io puro, presente nell’autocoscienza di ogni singolo, e il noumeno diveniva il non-Io, interno e non esterno allo spirito; e la legge morale esigeva l’unificazione della realtà naturale e umana, sicché la cultura era il mezzo necessario per tendere a quel fine supremo. Di qui la funzione del dotto, concepito come l’educatore del genere umano: il maestro vero è colui che è impegnato ad accendere nelle anime il fuoco della passione filosofica. Tuttavia, anche in un’età fortemente materialistica come la nostra, giova e suscita qualche dubbio il tentativo idealistico di spiritualizzazione della natura; e resta valido il concetto della funzione morale della cultura, che qui la quinta lezione, in polemica con Rousseau, validamente difende.
L'Autore
Johann Gottlieb Fichte (Rammenau 1762- Berlino 1814) compì gli studi universitari di teologia a Jena e a Lipsia. Nel 1791, entusiasmato dalla lettura delle opere di Kant, si recò a Koningsberg per trovarlo e sottoporre al suo giudizio un suo scritto. Nel 1794 ottenne la cattedra di filosofia all'università di Jena, dalla quale fu allontanato nel 1799 con l'accusa di ateismo. Si trasferì a Berlino e successivamente ad Erlangen dove ottenne una cattedra nella locale università. Fu poi all'università di Berlino della quale fu anche rettore.
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