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Dostoevskij F.: Delitto e castigo

: In listino

: Letteratura

: Ugo Mursia Editore

Prezzo di listino €19,90 €19,90

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Delitto e castigo
Fedor Dostoevskij

«Il peccato, l'amore, l'ateismo, la fede, la pietà, la solitudine, il nichilismo:tutti i temi dell'opera di Dostoevskij in questo capolavoro della letteratura russa».

Pagine: 802
Codice: 21623
Prezzo: 19.90
EAN: 9788842536734
Collana: I classici GUM

 


 

Ogni personaggio di questo romanzo rappresenta un'idea e un aspetto dell'animo umano: Sonja è l'amore, Svidrigajlov l'abiezione, Razumichin la lealtà, la famiglia Marmeladov la miseria morale e materiale. E su tutti si staglia Raskol'nikov, il protagonista.
Studente senza mezzi, megalomane e spietato, intriso di idee superomistiche, Raskol'nikov uccide una vecchia usuraia. Questo è il Delitto.
Raskol'nikov è convinto di poter sopportare il peso della sua azione scellerata. Ma così non sarà.
Il Castigo è il rimorso. Tormento fisico e psichico dal quale non c'è scampo, né attraverso l'amore di Sonja, né attraverso la punizione della Legge. Il Castigo è l'incapacità di Raskol'nikov di sopportare la colpa, di pentirsi e di espiare.
Romanzo filosofico, di inquietante potenza psicologica, trascina negli abissi dell'animo umano dove il confine tra il Bene e il Male è labile.

 


 

L'autore
Fëdor Michailovic Dostoevskij nasce a Mosca nel 1821 da una famiglia nobile decaduta. Frequenta la scuola militare a Pietroburgo e si iscrive poi alla facoltà di Ingegneria. Parallelamente agli studi inizia a leggere e a tradurre i classici francesi e dopo la morte del padre si dedica completamente alla letteratura. Nel 1846 pubblica prima il racconto Povera gente e poi il romanzo Il sosia, che riscuotono grande successo. Nel 1849 viene arrestato con l’accusa di cospirazione e condannato a morte. All’ultimo momento l’esecuzione viene commutata in quattro anni di lavori forzati in Siberia. Al ritorno compone i suoi capolavori: Umiliati e offesi (1861), Delitto e castigo (1866) e L’idiota (1869). Costretto a lasciare la Russia per sfuggire ai creditori si rifugia all’estero, dove vive di stenti, passando dalla Germania alla Svizzera, alla Francia, all’Italia. Di ritorno in Russia, pubblica I demoni (1871) e infine I fratelli Karamazov (1880). Muore a Pietroburgo nel 1881.