FRANK RAYMOND LEAVIS
La grande tradizione
(George Eliot · Henry James · Joseph Conrad)
F. R. Leavis, considerato il massimo esponente della critica letteraria inglese contemporanea, esemplifica in sé la serietà e l’umanità di un lavoro critico più che trentennale e che non ha affatto perso vigore né mordente: che costituisce, oggi, un punto di riferimento obbligatorio sia sul piano dell’esame «tecnico» sia su quello, più vasto, della metodologia. In Leavis, in altri termini, la cosiddetta «scoperta» (o, per usare una parola sua, «rivalutazione») di un autore o di un’opera non è cercata per se stessa né è frutto di autocompiacenza, bensì è il portato di un’indagine attenta, intesa a cogliere valori autentici. È il caso, appunto, di La grande tradizione, dove il Leavis — di fronte alla riscoperta dei romanzieri minori inglesi, specie dell’Ottocento, — si avvede della necessità di riscoprire i «grossi autori» che, dopo un esame il più delle volte sommarlo, la critica ha pensato bene di accantonare, considerandoli già «collocati» e fin troppo studiati. Ma come è possibile «liquidare» con tanta faciloneria nomi quali George Eliot, Henry James, Joseph Conrad o Charles Dickens? E, soprattutto, è «giusto» occuparsi degli autori minori — importanti, molte volte, solo nell’ambito di una storia letteraria o culturale — trascurando gli scrittori che hanno davvero qualcosa da dire, che costituiscono la vera e propria «grande tradizione» della letteratura inglese?
A questo proposito, La grande tradizione è una lettura utilissima: non solo per la sua analisi competente e serrata di un aspetto importantissimo della letteratura inglese; non solo per l’acutissimo esame dedicato appunto ai suoi più significativi rappresentanti, dalla Eliot a James, da Conrad al Dickens di Hard Times; ma anche e soprattutto come applicazione pratica e coerente di una teoria della letteratura e di una metodologia critica.
FRANK RAYMOND LEAVIS è nato e ha studiato a Cambridge, dove anche insegnò dal 1935 al 1964. Fu tra i fondatori della rivista «Scrutiny», che diresse dal 1932 al 1953. Fra le sue opere: Mass Civilization and Minority Culture; New Bearings in English Poetry; Culture and Environment (con D. Thompson); Revaluation: Tradition and Development in English Poetry; Education and the University; The Common Pursuit; D. H. Lawrence Novelist e Anna Karenina and Other Essays, tradotto nel 1973 dalla nostra Casa editrice con il titolo «La linea d’ombra» e altri saggi.
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