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Loti P.: Vite di due gatte

: In listino

: Animali

: Ugo Mursia Editore

Prezzo di listino €12,90 €12,90

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Vite di due gatte
Pierre Loti

Pagine: 56
Codice: 61157
EAN: 9788879340076
Collana: Felinamente & Co.


«Dovete scusarmi se queste due gatte le ho chiamate tutte e due Moumoutte. D’altronde non ho mai avuto molta immaginazione nello scegliere il nome delle mie gatte: Moumoutte, sempre, e i loro piccoli Mimi. Sono convinto, inoltre, che non ci siano nomi più adatti, più “gattosi”, di questi due adorabili: Moumoutte e Minmi. Dunque, anche le povere piccole protagoniste di questa storia avranno il loro vero nome. Una: Moumoutte Bianca. L’altra: Moumoutte Bruna o Moumoutte Cinese.»

La descrizione vivida e carezzevole di due gatte tanto amate dallo scrittore, di come le loro strade si incrociarono e di come si fecero compagnia durante la vita.


L'autore

Pierre Loti (pseudonimo di Louis-Marie-Julien Viaud) nasce a Rochefort (Charente Inferieure) il 16 gennaio 1850. prende il mare fin dall’età di 17 anni, partecipando a numerose spedizioni in Oceania, Giappone, Senegal, nel Tonkino e in Cina contro la Società Segreta dei “Boxers”. Capitano di vascello nel 1906, fu collocato a riposo nel 1910, ma riprese il servizio durante la prima guerra mondiale. Morì a Hendaye il 10 giugno 1923. Maestro del romanzo esotico, saldò efficacemente motivi autobiografici alle sue esperienze di viaggio. Creò uno stile dove l’esotismo naturalistico evoca, più che descrive, situazioni ed ambienti nei quali la sua prosa ammaliante racconta storie d’amore e di morte. Scrittore di grande successo, la sua vastissima produzione comprende romanzi, racconti, diari di viaggio. Nel 1891 fu nominato Accademico di Francia. “Il libro della Pietà e della Morte” e la pubblicazione postuma, nel 1925, del suo “Diario Intimo”, mettono ancora più in luce la sua disincantata coscienza dell’irrimediabile solitudine umana, alla quale si contrappongono illusori tentativi di evasione in realtà fascinose, mentre la vera protagonista dell’umana avventura è solo, e sempre la morte.


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