Nevia Mitton: Costretti all’esilio. Memorie di una bambina istriana
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Nevia Mitton
Costretti all’esilio. Memorie di una bambina istriana
«Era buio quando il carro si mosse. Il viaggio verso la frontiera con l’Italia si svolse di notte. Mi chiedo se i miei genitori avessero scelto di partire a quell’ora tarda per non dover imprimere nella memoria la visione dolorosa del paese che si allontanava per sempre!»
La nostalgia è un sentimento viscerale. Prima di toccare l’animo, ti prende il corpo. È come un mancamento: a volte basta una parola, il nome di un luogo che hai sentito proferire tante volte da tuo padre. Questo è il sentimento che pervade il racconto di Nevia Mitton che, sul filo complesso e misterioso della memoria, talvolta in toni drammatici e in altri più teneri, narra la sua vicenda di profuga istriana, dall’abbandono del borgo natio alla permanenza nei campi profughi. Incrociando vicende famigliari e storiche, evoca i momenti difficili vissuti in Istria e l’esodo dalla terra amata ormai non più italiana. Per i poveri esuli il piccolo borgo diventa il pensiero primo delle loro esistenze.
L’Autrice conclude la narrazione ricordando chi ancora oggi subisce il suo stesso destino. Qui sovvengono le parole del grande Esule fiorentino: «Come legno sanza vela e sanza governo portato a diversi porti e foci e liti dal vento secco che vapora la dolorosa povertade».
Nevia Mitton (Valle d’Istria, 1946) dopo la fine della Seconda guerra mondiale è costretta, con i famigliari, a lasciare la sua terra, ormai slava, per rifugiarsi in Italia. Trascorre la prima infanzia nei Centri di Raccolta Profughi per approdare, nel 1956, a Torino dove si stabilirà. Lavora negli uffici della FIAT Trattori a Stupinigi sino al 1973 per trasferirsi a Monopoli (Bari). Lavorerà, sino al pensionamento, come direttrice amministrativa nella scuola pubblica della stessa città dove vive con il marito.
Pagine 176 (testo 166 + inserto 1/10 bianco e nero)
Euro 17,00
EAN 9788842567097